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Avvocato incidenti stradali

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In questo articolo, nella mia lunga carriera di Avvocato per incidenti stradali, fornisco una utile guida a chi ha riportato lesioni stradali, o ha perso un proprio caro in un incidente mortale, per conferire un incarico.

Sono l’unico Avvocato in Italia che ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attività a sostegno degli infortunati stradali.

Ho cominciato a muovere i primi passi nell’infortunistica stradale da bambino con mio papà, pioniere della responsabilità civile da circolazione stradale.

Come Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati collaboro con il Governo e ho sventato la scongiura della Tabella risarcimento lesioni personali in cui prevalevano gli interessi delle assicurazioni a scapito dei danneggiati, interessando il Presidente della Repubblica

Quali sono le cause degli incidenti stradali?

Nel 2023 in Italia si sono verificati 24.294 incidenti  con feriti e 3.599 incidenti stradali mortali.

Le cause degli incidenti stradali sono la distrazione alla guida, l’elevata velocità, la violazione del codice della strada, come il cambio brusco di direzione, la mancata precedenza, o arresto allo stop dell’intersezione stradale.

Secondo i bollettini dell’ultima ora sugli incidenti stradali ogni giorno 800 persone subiscono lesioni stradali e ogni 3 ore c’è un reato di omicidio stradale con una media di 10 morti al giorno.

A fronte dell’inerzia dello Stato ad arginare il problema della mortalità sulle strada, vi sono le difficoltà legate alla procedura di risarcimento danni nei sinistri stradali.

Senza trascurare la mancanza di manutenzione stradale, la carenza di segnaletica ed illuminazione, causa spesso di incidenti a pedoni, incidenti con il monopattino elettrico ed incidenti in bicicletta.

Cosa fare in caso di sinistro stradale?

In caso di sinistro stradale, se non si arreca intralcio al traffico, non si devono spostare i mezzi coinvolti nell’incidente per consentire alla Polizia Stradale di effettuare i rilievi necessari per attribuire la colpa.

Ove non sorgano contestazioni sulla colpa dell’incidente è consigliabile compilare il CID modello di constatazione amichevole di incidente stradale ed inviarne copia all’assicurazione.

In caso di contestazioni, quando sono coinvolti più mezzi, se ci sono feriti, nell’investimento di un pedone, o di un ciclista, bisogna chiamare la Polizia Stradale per i rilievi planimetrici e la stesura del verbale di incidente.

Quando si verifica un incidente con feriti è necessario chiamare la guardia medica per i soccorsi sanitari, chiedendo l’intervento di  un’ambulanza al numero 118.

L’articolo 1913 del codice civile prevede l’obbligo per l’assicurato di comunicare il sinistro all’Assicurazione, entro tre giorni da quando si è verificato, o ne ha avuta conoscenza.

La comunicazione del sinistro all’assicurazione vale anche come denuncia cautelativa, nel caso in cui si ritenga di non essere responsabili del sinistro.

I tecnicismi della richiesta danni per un sinistro stradale, soprattutto con feriti, impongono di affidarsi subito ad un avvocato specializzato in risarcimento per incidenti stradali.

Infatti, anche il terzo trasportato può non avere diritto al risarcimento per caso fortuito, quando viaggia su mezzo rubato, o senza il consenso del proprietario, se è consapevole della situazione (Cass Civ. Sez. III n. 15982/23).

Quando rivolgersi ad un Avvocato per incidenti stradali?

E’ necessario rivolgersi all’ avvocato per incidenti stradali nei casi in cui si riportano lesioni stradali, come incidenti in moto, incidenti in bicicletta, incidente a pedone e incidente stradale mortale.

La materia della responsabilità civile per danni da circolazione stradale è molto tecnica e sconfina nel diritto delle assicurazioni, poichè disciplinata dal Codice delle Assicurazioni Private.

Per quanto in molti se ne occupino, sono in pochi ad avere una preparazione specifica per il risarcimento del danno nell’ infortunistica stradale.

L’Avvocato Gianluca Sposato è stato eletto migliore Avvocato nel Diritto delle Assicurazioni per i risultati ottenuti nel risarcimento incidente stradale con feriti gravi da Top Legal.

Figlio d’arte, fin da bambino accompagnava il papà, Avv. Francesco Sposato, pioniere dell’infortunistica stradale e allievo del Prof. Carnelutti  ad effettuare rilievi nei sinistri stradali.

E’ considerato tra i massimi esperti a livello nazionale nella ricostruzione di incidenti stradali mortali e nel risarcimento danni per incidenti stradali, danno biologico, danno morale, danno tanatologico.

Come scegliere l’Avvocato per incidenti stradali?

La scelta dell’Avvocato per incidenti stradali non può prescindere dal  curriculum del professionista di cui ci si intende avvalere, dall’empatia che si instaura tra il cliente e l’Avvocato, dalla trasparenza e affidabilità.

Negli incidenti stradali senza feriti ci si può avvalere della procedura di  risarcimento diretto, usufruendo dell’assistenza legale gratuita messa a disposizione dalla propria assicurazione.

Nei casi complessi, come nel tamponamento a catena, incidente con auto pirata, quando vi è ricovero ospedaliero per sinistro stradale e nell’ omicidio stradale la scelta dell’avvocato per incidenti stradali è fondamentale.

La scelta dell’avvocato per sinistri stradali è determinante sia per evitare che venga attribuito il concorso di colpa, ma soprattutto per il  risarcimento danni fisici negli incidenti stradali.

Infatti, solo il migliore avvocato per incidenti stradali può assicurare al danneggiato che l’assicurazione non gli attribuisca responsabilità nel  sinistro stradale e il massimo risarcimento per incidente stradale.

Cosa fa l’Avvocato per incidenti stradali?

L’Avvocato per incidenti stradali raccoglie ed esamina tutti i documenti del sinistro stradale, ricostruisce l’incidente, determina la responsabilità, quantifica il danno patrimoniale ed il danno non patrimoniale.

Determina le leggi applicabili al caso, supporta il danneggiato per la raccolta delle prove testimoniali e della documentazione medica per l’accertamento delle lesioni fisiche.

Predispone la richiesta risarcimento danni per l’apertura del sinistro stradale, inquadrando correttamente la normativa applicabile secondo le fattispecie previste dal Codice delle Assicurazioni Private.

L’Avvocato di infortunistica stradale partecipa alle operazioni peritali, in sede di visita medico legale del danneggiato unitamente al proprio CTP per la valutazione del danno e, al rientro della perizia in Compagnia, tratta il sinistro con il liquidatore.

L’abilità dell’Avvocato per incidenti stradali si manifesta nella trattativa del sinistro, raggiungendo un accordo che possa garantire per il danneggiato sempre il massimo risarcimento per incidente stradale.

Nei casi più complessi e nelle ipotesi, a dire il vero non poco frequenti, di  comportamento scorretto dell’ente assicuratore le somme erogate come offerta reale, possono essere trattenute a titolo di acconto.

Tuttavia, prima di instaurare la causa civile di risarcimento danni in Tribunale bisogna adempiere all’ulteriore formalità preliminare della negoziazione assistita obbligatoria per l’infortunistica stradale.

Chi paga l’Avvocato per incidenti stradali?

L’Avvocato per incidenti stradali viene pagato sia dal proprio cliente che dalla compagnia assicurativa che provvede a risarcire il sinistro, la quale è tenuta a corrispondere la parcella dell’avvocato.

Per gli Avvocati dei sinistri stradali vi è l’obbligo del preventivo scritto al cliente, nel rispetto del Tariffario Forense regolato dal DM 147/22.

Normalmente per gli avvocati che si occupano di infortunistica stradale è buona prassi non richiedere alcun anticipo spese al cliente danneggiato e chiedere il proprio compenso solo a buon esito.

Di prassi l’Avvocato per incidenti stradali viene pagato quando il cliente incassa le somme, secondo gli accordi determinati.

Non è corretto parlare di percentuale sulla somma erogata a titolo di  risarcimento danni per incidente stradale, in quanto il Consiglio Nazionale Forense proibisce all’Avvocato il patto quota lite.

L’accordo sul compenso dell’Avvocato è libero e deve essere proporzionale all’importanza del caso, al suo valore, alla difficoltà e al risultato  conseguito.

Chi è il migliore Avvocato per incidenti stradali?

L’Avvocato Gianluca Sposato è unanimemente riconosciuto il migliore avvocato per incidenti stradali in Italia, cercato anche dai Colleghi per seguire loro casi personali.

E’ Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali che ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il suo operato in favore dei danneggiati per incidente stradale grave.

Più volte Presidente dell’Esame di Stato per Avvocato a Roma è  autore del Manuale “Le 50 parole del danno stradale più utilizzate nelle Aule di Giustizia”, edito dalla Nuova Editrice Universitaria.

E’ membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio Nazionale sulla Giustizia Civile, che elabora e pubblica ogni anno le Tabelle di liquidazione del danno non patrimoniale.

E’ componente della Commissione “Circolazione e Trasporti” dell’Ordine degli Avvocati di Roma ed autore di numerose pubblicazioni su risarcimento danni incidente stradale e risarcimento agli  eredi per il danno da morte.

Segue personalmente in tutta Italia solo casi relativi a incidenti stradali con feriti gravi ed incidenti stradali mortali, con una percentuale di  successo assoluta e liquidazioni sempre oltre i massimali tabellari.

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Concorso di colpa

Concorso di colpa incidente

concorso colpa incidente

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Le ragioni per cui si presume la responsabilità di tutti coloro che sono rimasti coinvolti in un incidente è da ravvisarsi nella pericolosità che si ravvede nella circolazione stradale.

Su questo i numeri sono impietosi: basti pensare che solo nel 2022 i feriti in incidenti stradali in Italia sono stati oltre 220.000, circa 600 al giorno.

Cosa è il concorso di colpa?

L’articolo 2054 del codice civile prevede la responsabilità di tutti coloro che sono rimasti coinvolti in un incidente stradale.

Questo principio rappresenta una norma cardine nel nostro ordinamento giuridico in tema di danni da circolazione stradale.

Pertanto, ai fini del risarcimento, la prima preoccupazione in un incidente deve essere quella di fornire la prova liberatoria, ovvero dimostrare che non si ha colpa.

Gli unici mezzi che sono esonerati dalla prova sulla responsabilità, perché hanno la precedenza e sempre ragione in caso di collisione, sono quelli che circolano su rotaie, ovvero i tram.

Presunzione di colpa negli incidenti stradali

Nel caso di scontro tra veicoli si presume che ciascuno dei conducenti sia responsabile dei danni causati.

Il conducente di un mezzo è tenuto a risarcire il danno, ai sensi dell’articolo 2054 del codice civile, se non prova di avere fatto tutto il possibile per evitare l’incidente.

Questo significa soprattutto che ponendosi alla guida bisogna prestare attenzione anche alle condotte pericolose degli altri automobilisti.

Quando le dichiarazioni sono contrastanti la giurisprudenza richiede la dimostrazione che sia siano state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire l’incidente e le sue conseguenze.

Assicurazione e concorso di colpa

Il danno deve essere causato dalla circolazione di veicoli assicurati e, dunque, da un mezzo omologato in movimento su strada pubblica, o privata.

Il conducente dell’autovettura che ha causato l’incidente risponde insieme al proprietario del mezzo incidentato,  sebbene il primo sia litisconsorte facoltativo  ed il secondo litisconsorte necessario.

Entrambi devono essere citati in giudizio unitamente alla compagnia di assicurazione che garantisce la rc auto.

L’assicurazione quando non c’è ammissione di responsabilità del sinistro, o non viene fornita la prova dal danneggiato che l’incidente è stato causato non per sua colpa, liquida il danno in misura ridotta.

Esempi di concorso di colpa in incidenti stradali

I casi più frequenti di incidente in cui si verifica il concorso di colpa sono quando non si indossa la cintura di sicurezza, non si rispetta il limite di velocità, o non si mantiene la destra.

Quando entrambi i conducenti hanno contribuito a provocare l’incidente e non sono riusciti a fornire la prova liberatoria l’assicurazione paga con il concorso in misura ridotta.

Questo significa che nel caso, per esempio, di concorso di colpa attribuito nella misura di 70 e 30 chi paga il sinistro liquida il danno al 70%.

Ciò perché si presume che il danneggiato abbia contribuito nella misura del 30% a provocare l’incidente, perché per esempio guidava il motociclo senza mantenere la destra e rispettare i limiti di velocità.

Nel caso, invece, di concorso di colpa 50 e 50 chi paga provvede a liquidare il danno nella misura della metà rispetto all’importo che sarebbe spettato.

Offerta con concorso di colpa

L’offerta con il concorso di colpa al danneggiato da parte dell’assicurazione può essere trattenuta in acconto, salvo maggiore avere.

Tuttavia, al di là dei criteri di liquidazione del danno adottati e, dunque, del pagamento anche del danno morale, del danno esistenziale e del danno patrimoniale, resta il problema della prova liberatoria.

L’articolo 2054 del codice civile sul punto è chiaro e soltanto  dai rilievi del sinistro stradale e dalle dichiarazioni testimoniali sarà possibile determinare ed attribuire le responsabilità dell’incidente.

Pertanto in mancanza di testimoni, o di prova inconfutabile desumibile dal verbale di incidente, difficilmente si potrà dimostrare di non avere alcuna colpa, poiché chi stabilisce il concorso di colpa in un incidente stradale sarà l’assicurazione tenuta a risarcire il danno.

A meno che da una dichiarazione spontanea o dall’interrogatorio formale non risulti una confessione della controparte che ammette la sua esclusiva responsabilità ad avere provocato il sinistro.

Quando non accettare il concorso di colpa?

L’offerta al danneggiato con il concorso di colpa avviene, per lo più, quando entrambe le persone coinvolte nell’incidente non hanno fornito la prova relativa alla loro mancanza di responsabilità.

Molto spesso il verbale d’incidente stradale non è sufficiente a superare il problema della responsabilità dell’incidente riportando solo i rilievi stradali, il punto d’urto ed i danni ai veicoli.

Nel caso di dichiarazioni dei testimoni contrastanti la comparazione con il punto d’urto può essere un elemento di esenzione di colpa, tale da avvalorare una dichiarazione rispetto ad altra, meno attendibile.

Superare il problema della responsabilità negli incidenti stradali non sempre è facile, specialmente nel caso degli incidenti in moto, a causa dell’alta velocità spesso attribuita ai centauri.

Solo il supporto di un avvocato con lunga esperienza nell’infortunistica stradale per incidenti con lesioni gravi, può essere determinante per fornire la prova richiesta dall’articolo 2054 del codice civile.

In tutti i casi in cui non si hanno responsabilità nelle cause dell’incidente, la somma offerta con il concorso di colpa può essere trattenuta in acconto dal danneggiato.

Tipologie del concorso di colpa

Il concorso di colpa nei sinistri stradali può essere paritario, o effettivo.

Ma cosa significa questo e cosa comporta per il danneggiato/assicurato?

Il concorso di colpa paritario si ha quando nessuno dei conducenti è riuscito a dimostrare di avere ragione e, pertanto, la responsabilità del sinistro viene attribuita in misura uguale: 50 e 50.

In questo caso l’entità del risarcimento del danno subisce una decurtazione del 50% e l’assicurazione paga la metà dell’importo che sarebbe spettato.

Il concorso di colpa effettivo si ha quando il grado di responsabilità nello scontro tra veicoli in marcia è attribuibile in misura differente tra i conducenti: 60 e 40, 70 e 30, 80 e 20.

Ciò può accadere, per esempio, perché pur avendo ragione e, dunque, non avendo determinato l’incidente, non ci si è attenuti alle norme del codice della strada, come nel caso in cui non si rispetti il limite di velocità.

Nel caso di concorsa di colpa effettivo l’assicurazione paga il danno in misura inferiore proporzionale al grado di responsabilità attribuito al danneggiato.

Effetti del concorso di colpa

Gli effetti del concorso di colpa si ripercuotono sempre sull’entità del risarcimento, soprattutto nella casistica di incidente stradale risarcimento danni fisici. 

Quando, infatti, il danneggiato ha contribuito a causare il sinistro, non attendendosi al rispetto delle norme del codice della strada, l’assicurazione paga in misura ridotta.

Ulteriore conseguenza può essere l’aumento del premio assicurativo a seconda del grado di responsabilità riconosciuto nel provocare il sinistro.

Mediamente l’aumento del premio assicurativo, se il concorso di colpa non supera il 50 %, è circoscritto entro il 20% del premio annuale, ma varia da compagnia a compagnia.

Concorso di colpa incidente mortale

Il problema del superamento del concorso di colpa si pone anche in caso di incidente stradale mortale.

La morte per incidente stradale è un fenomeno inarrestabile, che vede ogni 3 ore una persona perdere la vita in strada, nel nostro Paese.

Le aggravanti previste per il caso di omicidio stradale  spesso provocano inquinamento delle prove sulla ricostruzione dell’incidente mortale e le responsabilità.

Ciò si traduce, quasi sempre, nella impunità per chi ha ucciso in un incidente, con pene irrisorie ed ingiustizia per le vittime della strada.

Per evitare che questo accada e che il risarcimento agli  eredi per il danno da morte non avvenga con il concorso da colpa è fondamentale affidarsi ad un avvocato che abbia comprovata esperienza nel settore.

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Tamponamento a catena

Tamponamento a catena

tamponamento a catena

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Cos’ è il tamponamento a catena?

Il tamponamento a catena è una tipologia di incidente stradale che accade quando più veicoli che percorrono la stessa direzione di marcia si scontrano.

Si verifica quando più mezzi posti sono coinvolti in un sinistro stradale in una successione di collisioni, in cui il veicolo iniziale colpisce il veicolo antistante, creando una reazione a catena.

Questi incidenti possono verificarsi improvvisamente e spesso,  a causa della distrazione alla guida, dell’eccesso di velocità, vengono liquidati con il concorso di colpa.

Le cause più frequenti per cui  si verificano gli incidenti  multipli sono da rinvenire oltre che nella distrazione alla guida, in condizioni meteorologiche avverse.

Ma anche nell’ elevata velocità, mancato rispetto della distanza di sicurezza, o frenate improvvise.

Cause del tamponamento a catena con auto in movimento

Per l’articolo 141 del codice della strada il conducente deve essere in grado di effettuare l’arresto del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile.

Le cause più comuni degli incidenti con tamponamento a catena con auto in movimento sono:

  1. mancato rispetto della distanza di sicurezza
  2. rallentamento improvviso del traffico
  3. frenata improvvisa
  4. distrazione per guida con il cellulare

Per evitare gli incidenti con tamponamento a catena, è importante mantenere una distanza di sicurezza sufficiente ad effettuare la frenata tra il proprio veicolo e quello che precede.

Quando avviene un tamponamento multiplo con veicoli fermi incolonnati la verifica del rispetto della distanza di sicurezza è considerata un elemento di responsabilità.

Incidente a catena cause e pericoli

Il rallentamento improvviso del traffico può accadere a causa di un incidente, di lavori stradali non segnalati, di traffico a singhiozzo nei centri abitati, o di un altro evento che rallenta il movimento veicolare.

Nel caso di scontri successivi tra veicoli in colonna, unico responsabile delle conseguenze delle collisioni è il conducente che le ha determinate tamponando da tergo l’ultimo dei veicoli della colonna (Cass. Civ. 8646/2003).

La frenata improvvisa può essere causata da un ostacolo sulla strada, da un animale che attraversa la strada, o da un altro veicolo che frena improvvisamente.

Nel tamponamento a catena si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli.

La distrazione per guida con il cellulare è tra le prime cause di questo tipo di sinistri con conseguenze spesso gravi.

Oltre a determinare la decurtazione punti patente è, purtroppo, una casistica inarrestabile con le persone continuamente connesse alla rete e sui social network.

L’uso del cellulare alla guida determina come pena accessoria di indicare sempre chi è il trasgressore della violazione, ai fini della decurtazione punti sulla patente.

Tamponamento a catena, elevata velocità e distrazione alla guida

Il conducente deve regolare la velocità nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, in prossimità delle intersezioni e delle scuole, nelle forti discese e nelle ore notturne.

Tra le cause più frequenti del tamponamento a catena si riscontrano:

  1. Violazione dei limiti di velocità
  2. Distrazione alla guida

I limiti di velocità sono nei centri urbani 50 Km/h, sulle SS 90 Km/h, nelle autostrade 130 Km/h e devono essere adattati alle condizioni dell’asfalto sdrucciolevole, in caso di maltempo.

L’elevata velocità è causa di incidenti stradali con lesioni gravi e oltre a sanzioni  elevatissime può determinare la sospensione della patente.

La distrazione alla guida è un fattore che può contribuire a qualsiasi tipo di incidente stradale, compresi gli incidenti con tamponamento a catena.

Per evitare un tamponamento maggiore attenzione bisogna prestare nei casi di insufficiente visibilità.

Per condizioni atmosferiche o altre cause, nell’attraversamento degli abitati e nei tratti di strada fiancheggiati da edifici

Tamponamento a catena in autostrada

Il tamponamento a catena in autostrada quasi sempre provoca incidente stradale risarcimento danni fisici.

La pericolosità degli incidenti in autostrada è dovuta a veicoli che viaggiano a velocità più elevate, rispetto a strade urbane ed extraurbane.

Il tamponamento ad elevata velocità provoca danni significativi e lesioni più gravi rispetto a velocità minori ed incidenti nei centri urbani.

La distanza di sicurezza da mantenere per evitare incidenti stradali dovrebbe essere tale da consentire la frenata in assoluta sicurezza.

Cosa fare nel tamponamento a catena?

Se si è coinvolti in un tamponamento, ovvero in incidente che coinvolge più mezzi in marcia, bisogna rimanere calmi.

Per prima cosa assicurarsi che la serie dei tamponamenti sia terminata, senza scendere dalla macchina.

Accendere le luci di emergenza per evitare di essere investiti da automobili che sopraggiungono in quel momento.

Verificare se si tratta di incidente con feriti e, se necessario, chiamare immediatamente i soccorsi.

Se possibile, spostare le auto coinvolte fuori dalla carreggiata, per evitare ulteriori incidenti.

Scambiare informazioni con gli altri conducenti coinvolti.

Prendere nome, telefono, assicurazione e targa, fotografare i danni alle auto coinvolte e l’area circostante per documentare la scena.

Chiamare la Polizia Stradale per compilare un rapporto ufficiale dell’incidente, ove sarà indicato se vi sono lesioni da incidente stradale.

Segnalare immediatamente l’incidente alla propria compagnia assicurativa e fornire tutte le informazioni raccolte.

Di chi è la colpa nel tamponamento a catena?

Il verbale di incidente stradale è fondamentale per accertare le responsabilità e la colpa dell’incidente nel tamponamento a catena.

Solo dopo avere esaminato il verbale di incidente è possibile inoltrare correttamente la richiesta di risarcimento danni all’assicurazione del veicolo responsabile del tamponamento.

Anche se le ferite sembrano lievi, cercare assistenza medica è essenziale per verificare l’entità dei danni fisici.

Il trauma stradale potrebbe acuirsi con il trascorrere del tempo.

Un referto medico ospedaliero è necessario per la richiesta di risarcimento del danno al fine di attestare il tipo di lesioni riportate.

Non è facile attribuire la colpa nel tamponamento a catena,  senza rivolgersi ad un avvocato esperto in sinistri stradali.

Soprattutto nel casi di incidenti stradali multipli e nel caso di incidente stradale mortale causato da sbandamento di tir.

Lesioni stradali e tamponamento multiplo

Nel tamponamento multiplo, le lesioni possono variare in base alla gravità dell’incidente, alla velocità dei veicoli coinvolti e ad altri fattori.

Tra le lesioni più comuni ci sono il colpo di frusta, causato dal repentino movimento del collo in avanti e all’indietro.

Può procurare dolore al collo, alla spalla e alla schiena con trauma del rachide cervicale.

Nel tamponamento sono frequenti lesioni al cranio, alla fronte ed alla testa, come contusioni.

In casi più gravi, lesioni cerebrali con prognosi riservata, per effetto della violenza dell’urto e sobbalzo in avanti.

Altra tipologia di lesioni è rappresentata da frattura alle braccia, alle gambe, o alle costole, a causa della compressione e della forza applicate durante la collisione.

Le lesioni alla colonna vertebrale, possono avere conseguenze a lungo termine sulla mobilità ed essere compromissive della stessa come, purtroppo, accade spesso negli incidenti con camion.

Quando si è estratti dalle lamiere di un’auto dai vigili del fuoco, sono frequenti lesioni toraciche, causate dalla cintura di sicurezza, contusioni al petto, o ai polmoni, se l’airbag non si attiva.

Oltre alle lesioni fisiche, gli occupanti coinvolti in un tamponamento multiplo possono soffrire di stress post-traumatico (PTSD) o altre lesioni psicologiche dovute alla paura e allo shock dell’incidente.

Responsabilità nel tamponamento a catena

La responsabilità nel tamponamento a catena dipende dalla dinamica dei veicoli coinvolti.

Nel caso di veicoli fermi, la responsabilità è attribuita al conducente che ha tamponato per primo l’ultimo della fila.

In questo caso, tutti i veicoli coinvolti vengono risarciti dalla compagnia assicurativa del veicolo che ha causato il primo tamponamento.

In caso di veicoli in movimento, la responsabilità è attribuita a tutti i conducenti coinvolti, in proporzione alla distanza che li separava dal veicolo che li precedeva al momento dell’incidente.

In questo caso, ciascun conducente dovrà risarcire i danni causati all’auto che lo precedeva, in una misura che dipende dalla distanza di sicurezza non rispettata.

Lunico conducente senza responsabilità sarà il primo della fila, che ha subito il danno causato dal tamponamento non ha danneggiato nessun altro veicolo.

Tamponamento a catena e passeggero trasportato

Nel caso di incidente al passeggero trasportato  nel tamponamento a catena e lesioni personali si ha diritto a chiedere il risarcimento per i danni subiti.

In questo caso bisogna, prima di tutto, provare di essere stati trasportati all’interno della macchina coinvolta nell’incidente.

Inoltre, occorre fornire prova del nesso di causalità e, dunque, che ci sia s un collegamento diretto tra l’incidente stradale e le lesioni da questo procurate.

Ai fini del risarcimento del danno al terzo trasportato, l’articolo 141 del codice delle assicurazioni, esclude il diritto nel sinistro cagionato da caso fortuito.

Il caso fortuito è un evento imprevedibile ravvisabile, per esempio, per l’attraversamento di un cane, o animale selvatico.

In virtù di ciò, è chiaro che diventa fondamentale l’assistenza di un avvocato con una lunga esperienza nel settore della infortunistica stradale.

Chi paga nel tamponamento a catena?

La domanda da porsi negli incidenti  multipli  è  sempre relativa alla questione nel tamponamento a catena chi paga:

Al fine di essere risarcito dall’assicurazione è importante conservare tutte le ricevute e i documenti delle spese mediche.

Nonché le spese relative alle riparazioni dell’automobile ed, eventualmente, le spese di noleggio di altro veicolo, o taxi.

Per la richiesta del risarcimento è importante consultare un avvocato specializzato in infortunistica stradale.

Un legale esperto in incidenti stradali è fondamentale per inoltrare correttamente la richiesta di risarcimento danni e tutelare i diritti del danneggiato.

L’assistenza di un avvocato specializzato in sinistri stradali è obbligatoria per la negoziazione con la compagnia di assicurazione, per ottenere un risarcimento giusto.

Se la trattativa con l’assicurazione non produce risultati soddisfacenti, è necessario instaurare una causa civile per ottenere il risarcimento dei danni da circolazione stradale.

Richiesta danni nel tamponamento a catena

Nel caso di un tamponamento a catena non è ammesso il risarcimento diretto.

Questa procedura consente a chi ha subito i danni di chiedere l’indennizzo direttamente alla propria compagnia assicuratrice, che poi si rivale su quella del responsabile.

Pertanto, nel caso che il tamponamento abbia coinvolto veicoli fermi e incolonnati, la richiesta di risarcimento andrà inoltrata al veicolo responsabile del sinistro.

In genere il responsabile di un tamponamento è l’ultimo veicolo, ovvero quello che ha causato il tamponamento a catena.

La richiesta danni va inoltrata anche al conducente e proprietario della macchina che ha tamponato, nel caso in cui siano stati coinvolti veicoli in movimento. 

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Lesioni incidente stradale

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Un incidente stradale quando provoca lesioni gravi o gravissime, ha per il responsabile del sinistro conseguenze sia in ambito civile, che penale.

Sul piano civile la copertura assicurativa obbligatoria, istituita con Legge 990/69, richiamata dall’art 123 Codice delle Assicurazioni, manleva il responsabile dell’incidente che ha causato danni da circolazione stradale.

Questo significa che chi ha riportato lesioni stradali può rivalersi economicamente sull’assicurazione del mezzo investitore tenuta a pagare nel caso di incidente stradale risarcimento danni fisici.

In ambito penale, invece, il reato di lesioni stradali è tornato ad essere perseguibile a querela di parte, non essendo più perseguibile d’ufficio nel caso di prognosi superiore a 40 giorni di malattia, tranne che per le aggravanti.

Lesioni stradali, quando il reato è procedibile d’ufficio e a querela di parte?

L’art. 1 comma 2 lettera c del Decreto Legislativo 10 ottobre 2022 n. 150 introduce un nuovo comma 9 all’art. 590 bis del codice penale prevedendo la procedibilità del reato per lesioni stradali a querela della persona offesa.

L’unica eccezione che prevede la procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni stradali gravi o gravissime è per i casi in cui ricorrano una o più circostanze aggravanti.

Pertanto, dal 1 novembre 2022, le lesioni stradali gravi o gravissime sono procedibili d’ufficio solo quando risultano aggravate da:

  • guida in stato di ebbrezza
  • guida in stato di alterazione per uso di sostanze stupefacenti
  • condotte di guida pericolose
  • attraversamento con il rosso
  • guida contromano
  • eccesso di velocità
  • sorpasso in curva
  • mancato arresto strisce pedonali
  • guida senza patente, o con patente sospesa, o revocata
  • guida di veicolo privo di assicurazione

Sono, invece punibili, a querela della persona offesa, le condotte poste in essere in violazione delle norme del Codice della Strada, oltre che quelle aggravate nel caso di fuga del conducente, al di fuori dei casi previsti per le aggravanti.

Il rischio di lesioni gravissime è particolarmente frequente nei casi di  incidenti a pedoni in quanto privi di protezione, ma riguardano  frequentemente anche casi di incidente in moto e di incidenti in bicicletta.

Per il risarcimento danni incidente stradale la scelta dell’Avvocato è  fondamentale e non può prescindere dall’esame del suo curriculum, dalla sua esperienza e specializzazione nell’infortunistica stradale.

Risarcimento lesioni incidente stradale

Purtroppo chi riporta lesioni da incidente stradale gravi, o gravissime, dovrà convivere per sempre con le menomazioni fisiche subite, soprattutto in caso di perdita di arti e organi vitali.

Nel caso di macro lesioni, ovvero di lesioni permanenti superiori al 9 % in termini di danno biologico la richiesta di risarcimento danni deve essere inoltrata ai sensi dell’art. 148 CdA all’assicurazione del mezzo investitore.

L’articolo 2043 del codice civile, infatti, obbliga chiunque cagiona ad altri un danno ingiusto a risarcirlo, con la precisazione che, ai sensi dell’art. 2059 c.c., il danno non patrimoniale può essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge.

Tuttavia, il primo problema da superare per avere diritto al risarcimento danni nei sinistri stradali è sempre relativo alla presunzione del concorso di colpa, stabilito dall’articolo 2054 del codice civile.

Il danneggiato, quando non è responsabile, ha diritto al risarcimento danni sia per il danno non patrimoniale, che comprende il danno morale ed il danno esistenziale, che per il danno patrimoniale, o compromissione della capacità lavorativa.

Inoltre l’art. 147 Codice Assicurazioni Private contempla il caso relativo allo stato di bisogno del danneggiato e provvisionale quando non sorgono contestazioni sulla responsabilità dell’incidente stradale.

Il risarcimento incidente stradale, pertanto dipende sempre da diversi fattori per cui è fondamentale essere rivolgersi ed essere assistiti  fin da subito da un avvocato per incidenti stradali.

Entro quanto va presentata la querela per  lesioni stradali?

La querela per il reato di lesioni stradali deve essere presentata dal danneggiato entro 3 mesi, termine oltre il quale si decade dal diritto di chiedere che venga aperto un procedimento penale contro l’investitore.

Pertanto, in considerazione del mutato regime di operatività del reato di lesioni stradali, il superamento dei 40 giorni di malattia, o la prognosi riservata, non fanno più sorgere l’obbligo di comunicare la notizia di reato all’Autorità Giudiziaria.

Infatti, il reato di lesioni stradali gravi o gravissime è perseguibile a querela di parte entro 3 mesi dall’incidente, oppure d’ufficio nel solo caso delle aggravanti previste dalla legge per guida pericolosa.

La Polizia Stradale che ha proceduto ai rilievi deve informare il danneggiato se intende, o meno, presentare querela per il reato, che non è più perseguibile d’ufficio se il referto prevede una prognosi superiore a 40 giorni.

La procedura di risarcimento danni deve essere deve essere istruita ai sensi dell’art. 148 del Codice delle Assicurazioni e l’assicurazione provvede a liquidare il danneggiato all’esito dell’accertamento delle lesioni fisiche.

Quali sono le lesioni gravi?

Sotto il profilo del reato, l’articolo 583 del codice penale stabilisce che quando la lesione è grave si applica la pena da 3 a 7 anni, delimitando il confine tra le lesioni gravi e le lesioni gravissime.

Le lesioni personali gravi implicano una malattia che mette in pericolo la vita, come nel caso di perdita di coscienza e ricovero in terapia intensiva con prognosi riservata.

Sono lesioni gravi, dunque, quelle da cui scaturisce una malattia, o la incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore a 40 giorni, oppure l’indebolimento permanente di un senso, o di un organo.

In tutti questi casi chi ha subìto un reato ha diritto al risarcimento del danno che nel caso di incidente con feriti è coperto dall’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile.

Quali sono le lesioni gravissime?

Le lesioni personali gravissime comportano una malattia certamente, o presumibilmente, insanabile.

Il reato di lesioni gravissime si ha quando dal fatto, doloso o colposo, è derivata la perdita di arti, di un organo vitale, di un senso, o lo sfregio del viso.

Tra queste vi è certamente anche la incapacità di procreare, una mutilazione che renda l’arto inservibile, una deformazione, una permanente e grave difficoltà nel parlare ed esprimersi.

Per il reato di lesioni personali gravissime la pena prevista nel nostro ordinamento giuridico è la reclusione da 6 a 12 anni.

Nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime in incidente al passeggero trasportato la procedura di risarcimento danni segue le regole indicate dall’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni Private.

Qual’ è la pena per il reato di lesioni stradali?

Le lesioni procurate alla guida in incidenti stradali sono un reato previsto dall’ articolo 590 bis codice penale, che stabilisce la pena per le lesioni personali stradali gravi, o gravissime.

Chiunque alla guida procura per colpa ad altri lesioni personali con violazione delle norme del Codice della Strada è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno per le lesioni gravi.

La pena per l’investitore quando le lesioni procurate in un incidente stradale sono gravissime, con mutilazione, perdita di organi, arti per il danneggiato, è aumentata da 1 a 3 anni.

Quali sono le aggravanti nel reato di lesioni stradali?

La pena della reclusione è aumentata da 3 a 5 anni per le lesioni gravi che sono procurate in incidenti stradali quando il conducente responsabile del sinistro è stato trovato positivo all’alcol test.

Per le lesioni gravissime la pena quando chi ha causato l’incidente stradale era alla guida in stato di ebbrezza, o sotto l’uso di droghe è, invece, della reclusione da 4 a 7 anni.

Le medesime aggravanti sono previste nel caso di guida pericolosa per eccesso dei limiti di velocità, per guida contromano, attraversamento con il semaforo rosso.

L’investitore soggiace all’aumento di pena anche quando ha provocato lesioni nell’incidente stradale per inversione a U, sorpasso in curva, in prossimità di dossi e attraversamenti pedonali.

Le aggravanti si applicano anche al conducente che nei centri urbani proceda ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita, non inferiore a 70 km/h.

Mentre su strade extraurbane sono previste aggravanti per chi cagioni per colpa a taluno lesioni personali gravi o gravissime ad una velocità superiore di 50 km/h rispetto a quella consentita.

Incidenti plurimi, guida senza patente, su mezzo non assicurato e veicolo datosi alla fuga

Nel caso di incidenti plurimi quando il conducente cagioni lesioni a più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni aumentata fino al triplo.

La pena prevista nel caso in cui alla guida si siano procurate lesioni personali a più persone non può, comunque, superare gli anni 7.

Il delitto è sempre punibile a querela della persona offesa, entro il termine di 3 mesi dall’incidente, se non ricorre alcuna delle circostanze aggravanti

La pena per il reato di lesioni stradali è aumentata anche se l’incidente è stato provocato da persona non munita di patente di guida, o con patente sospesa, o revocata.

Così anche nel caso in cui il veicolo a motore sia di proprietà dell’autore del fatto e tale veicolo sia sprovvisto di assicurazione obbligatoria.

Nel caso di pirata della stradaincidente con auto pirata quando, l’investitore si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e non può essere inferiore a 3 anni come stabilito dall’articolo 590 ter del codice penale.

Avvocato esperto in risarcimento per lesioni stradali

La scelta dell’avvocato per incidenti stradali cui affidare l’incarico per ottenere il risarcimento danni nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime è determinate.

La materia dell’infortunistica stradale è complessa e variegata e solo selezionando avvocati per incidenti stradali di elevato spessore e curriculum è possibile ottenere un risarcimento elevato.

L’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contributo a favore di danneggiati da gravi incidenti stradali.

Presidente della XIX Sottocommissione per l’Esame di Stato per Avvocato a Roma nel 2023, è membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio Sulla Giustizia Civile che elabora le Tabelle di risarcimento per le macro lesioni.

E’ considerato in ambito nazionale tra i massimi esperti in materia di responsabilità civile da circolazione stradale e risarcimento del danno, eletto migliore Avvocato nel settore del diritto delle assicurazioni.

L’Avvocato Gianluca Sposato segue solo casi relativi ad incidenti stradali con lesioni gravi, o gravissime e incidenti stradali mortali, con liquidazioni per il danneggiato sempre di gran lunga superiori alle medie nazionali.

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Incidente stradale risarcimento danni fisici

Incidente stradale risarcimento danni fisici

Indice

In questo articolo, nella mia lunga carriera di Avvocato esperto in danni gravi per lesioni stradali, spiego come viene calcolato il risarcimento dei danni fisici da incidente stradale.

Inoltre chiarisco come si calcola il danno per lesioni fisiche, indicando quando e quanto tempo impiega l’assicurazione per pagare a seguito di visita medico legale assicurazione infortuni.

Se hai avuto un incidente stradale con danni fisici l’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali, tra i massimi esperti nel risarcimento del danno è a disposizione per seguire il tuo sinistro.

Cosa fare in caso di incidente stradale con feriti

Nel caso di incidente stradale con feriti si ha diritto al risarcimento dei danni fisici solo quando chi ha riportato lesioni non è responsabile dell’incidente.

Se il danneggiato non fornisce la prova liberatoria di cui all’articolo 2054 del codice civile, che presuppone la responsabilità di tutte le parti coinvolte nell’ incidente, la liquidazione del danno può avvenire con il concorso di colpa.

In presenza di un incidente stradale con feriti la legge stabilisce come prima cosa di prestare soccorso a coloro che hanno subito danni fisici.

Bisogna chiamare l’ambulanza al 118, evitando di prendere iniziative personali, come lo spostamento dei feriti, che potrebbero aggravare lo stato di salute dei danneggiati.

E’ necessario segnalare l’incidente agli altri automobilisti e, nell’attesa dell’arrivo delle Forze dell’Ordine, apporre il triangolo di emergenza alla giusta distanza per evitare pericolo.

Qualora si è stati testimoni oculari dell’incidente bisogna lasciare le proprie generalità e una dichiarazione dettagliata sulla modalità in cui è avvenuto il sinistro.

Come ottenere il risarcimento dei danni fisici da incidente stradale

Per ottenere il risarcimento dei danni fisici da incidente stradale è fondamentale procurarsi le testimonianze di chi ha assistito al sinistro e rivolgersi ad un avvocato per incidenti stradali.

Le testimonianze devono essere acquisite nel verbale di incidente stradale, che può essere richiesto solo a chiusura delle indagini della polizia stradale.

Chi riporta ferite gravi a seguito di un sinistro stradale è tenuto a fornire la prova che l’incidente non si è verificato per sua colpa, per questo è importante essere assistiti da un avvocato esperto in infortunistica stradale.

A meno che non si ha una polizza Kasko, o assicurazione privata contro gli infortuni, nel qual caso occorre esaminare eventuali franchigie che non coprono per intero il danno riportato.

Una volta dimostrato che l’incidente è stato causato dal proprio investitore, il danneggiato deve documentare il danno relativamente alle lesioni fisiche.

Le lesioni fisiche devono essere documentate attraverso documentazione medica e spese mediche sostenute.

Come comportarsi alla visita medico legale con l’assicurazione?

Alla visita medico legale disposta dall’assicurazione del responsabile civile è’ importante essere accompagnati sempre dal proprio medico legale di parte che può stabilire in caso di incidente l’assicurazione cosa paga.

Bisogna portare con sé tutta la documentazione medica, i referti e le lastre, descrivere le modalità del sinistro e le ripercussioni sulla propria salute, attività ricreativa e lavorativa.

Come si calcola il risarcimento dei danni fisici in un incidente stradale?

Le componenti per il calcolo del risarcimento danni fisici nell’ incidente stradale riguardano l’accertamento del danno biologico mediante la tabella punti invalidità permanente e importi per risarcimenti danni.

Il danno biologico consiste nella lesione all’integrità psicofisica della persona suscettibile di accertamento medico-legale ed il calcolo si effettua con una valutazione a punti.

L’accertamento delle lesioni fisiche viene effettuato dalla compagnia di assicurazione quando l’infortunato è giunto a guarigione, o i postumi invalidanti permanenti si sono stabilizzati.

Esistono 2 tipi di procedure di risarcimento del danno per lesioni derivanti da incidente stradale:

  1. procedura di risarcimento diretto, regolata dall’ art. 149 del Codice delle Assicurazioni, per le lesioni fisiche meno gravi ( micro lesioni ), fino a 9 punti di danno biologico.
  2. procedura di risarcimento ordinaria, regolata dall’art. 148 del Codice delle Assicurazioni, per i danni fisici più gravi ( macro lesioni ), da 10 punti in sù di danno biologico.

Solo un avvocato che tratta esclusivamente la materia della responsabilità civile da circolazione stradale, esperto nel ramo del diritto delle assicurazioni, può inquadrare correttamente la procedura applicabile.

Procedura di risarcimento diretto, tabella per il calcolo

La procedura di risarcimento diretto, prevista dall’art. 149, prevede che il pagamento delle lesioni fisiche avvenga da parte della propria assicurazione.

Ciò è possibile soltanto quando i danni fisici non superano il 9% di invalidità permanente e non si applica nel caso siano coinvolti più mezzi come nel tamponamento a catena.

Il punto base del danno biologico per l’invalidità permanente nelle lesioni di lieve entità ad oggi, è di € 870,97  importo che diminuisce con l’aumentare dell’età.

Per ogni giorno di inabilità temporanea assoluta nelle microlesioni viene riconosciuto a titolo di risarcimento danni non patrimoniali la somma di euro 50,79.

Per l’inabilità temporanea parziale al 50%, invece, l’importo riconosciuto al danneggiato per ogni giorno riconosciuto è di euro 25,39.

Nelle lesioni di non lieve entità le compagnie di assicurazione tendono a non  riconoscere il danno morale.

Questo tipo di pregiudizio solitamente viene liquidato con un aumento in misura percentuale sull’importo riconosciuto a titolo di danno biologico.

Nelle lesioni micro permanenti il danno morale va allegato e provato con maggior rigore, come ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 5547 del 01/03/2024.

E’ possibile calcolare il risarcimento del danno delle lesioni fisiche di minore entità e vedere quanto paga l’assicurazione per 30 giorni di prognosi cliccando qui.

Procedura di risarcimento ordinaria per lesioni gravi

La procedura di risarcimento ordinaria, nei danni da circolazione stradale che hanno causato lesioni di non lieve entità, prevede che la richiesta di risarcimento sia inoltrata alla compagnia del veicolo investitore.

Ciò si rende necessario quando le lesioni superano 9 punti di invalidità permanente, in termini di valutazione del danno biologico, nel caso di macro lesioni.

In questi casi si applica l’articolo 148 del Codice delle Assicurazioni Private ed è previsto un incremento del punto, con la personalizzazione del danno.

L’ammontare dell’importo che spetta al danneggiato a titolo di risarcimento dipende sempre dall’entità danno biologico accertato in sede di visita medico legale.

Per il calcolo delle somme spettanti a titolo di risarcimento danni a chi riporta danni fisici in un incidente stradale, si considerano:

  1. L’inabilità temporanea assoluta ( ITA ): i giorni che intercorrono tra l’incidente e il completo ristabilimento di chi ha riportato le lesioni fisiche, che normalmente coincidono con i giorni di ricovero ospedaliero.
  2. L’inabilità temporanea parziale ( ITP ): i giorni in cui il danneggiato ha avuto una funzionalità limitata, ma non si è del tutto ristabilito.
  3. Il grado di invalidità permanente ( IP ): quando le conseguenze del sinistro non sono eliminabili con cure, o terapie ed incidono in misura permanente sulla funzionalità vitale di chi ha riportato lesioni.

Come si calcola il danno biologico

La somma dell’inabilità temporanea assoluta, dell’ inabilità temporanea parziale e del grado di invalidità permanente costituisce il danno biologico, ovvero la menomazione all’integrità psico-fisica della persona

Nel danno alla salute rientrano anche il danno esistenziale ed il danno morale, oggetto di accertamento e valutazione medico-legale.

Per ogni giorno di inabilità temporanea assoluta nelle lesioni di grave entità viene riconosciuta una somma da 96,00 euro fino a 145,00 euro in applicazione delle Tabelle del Tribunale di Roma.

Per quanto riguarda il danno biologico per lesioni di non lieve entità l’articolo 138 del Codice delle Assicurazioni Private fa riferimento ad una Tabella Unica Nazionale, ancora non approvata a causa del suo iter legislativo travagliato.

A tale situazione si pone rimedio utilizzando le Tabelle del Tribunale di Roma, o di Milano, che adottano un sistema a punto variabile, in funzione dell’età del danneggiato e del grado di invalidità accertato.

Per ogni punto di invalidità permanente delle lesioni fisiche superiore a 9 si assegna un valore monetario crescente con l’aumentare dei punti di invalidità e decrescente con l’aumentare dell’ età del danneggiato.

Le Tabelle del Tribunale di Milano, operano poi la così detta personalizzazione del danno, che viene applicata anche dalla Tabelle del Tribunale di Roma.

In tal modo si tiene conto dell’incidenza delle lesioni fisiche sugli aspetti dinamico relazionali della vita del danneggiato, da intendersi come danno esistenziale.

Per quanto riguarda il danno morale, da intendersi come sofferenza per le lesioni fisiche, deve essere provato e non è ancora pacifico in giurisprudenza se abbia una sua autonomia, o debba rientrare nella personalizzazione.

Tabelle di liquidazione del Danno per Macrolesioni

Il danno non patrimoniale, non ha ancora una Tabella nazionale delle menomazioni all’integrità psicofisica tra 10 e 100 punti di invalidità, come previsto dall’ articolo 138 del codice assicurazioni private.

Per sopperire a tale lacuna, si ricorre alle Tabelle di liquidazione del danno  elaborate dai Tribunali di Roma e Milano, grazie al lavoro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile, di cui faccio parte.

Queste Tabelle di liquidazione del danno attribuiscono un valore punto base al danneggiato, che aumenta in relazione all’entità del danno e diminuisce maggiore è l’età.

Il punto base può essere aumentato con la personalizzazione del danno, in presenza di elementi valutabili obiettivamente e prove documentali.

Ciò in relazione all’incidenza delle lesioni sulla sfera dinamico relazionale e morale del danneggiato, in termini di sofferenza e sconvolgimento delle sue abitudini di vita.

Nel mese gennaio 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Tabella risarcimento lesioni personali per le lesioni di non lieve entità, attesa da oltre 15 anni.

Tuttavia, il Consiglio di Stato ha sospeso il parere sulla Tabella approvata dal Governo, condividendo le mie critiche, quale rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati, inviate al Presidente della Repubblica.

Nell’ambito della mia attività istituzionale ho evidenziato il contrasto tra la necessità di conciliare il diritto delle vittime dei sinistri a un pieno risarcimento del danno con quello di razionalizzare i costi del sistema assicurativo.

Per le macro lesioni, dunque, sono ancora in vigore i criteri di liquidazione del danno indicati nella Tabella del danno non patrimoniale del Tribunale di Roma, promulgata nel mese di dicembre 2023.

E’ possibile consultare le tabelle di liquidazione del danno per le lesioni maggiori cliccando qui

Quando l’assicurazione paga i danni fisici di un incidente stradale?

L’assicurazione paga i danni fisici che sono conseguenza diretta di un incidente stradale quando chi ha riportato le lesioni non ha causato l’incidente e, dunque, non è responsabile.

Quindi il primo problema da superare è sempre quello di dimostrare di non essere stati responsabili dell’incidente e di avere fatto tutto il possibile per evitarlo.

E’ frequente che l’assicurazione non voglia pagare perché è stata fornita una descrizione contrastante dell’incidente, oppure voglia risarcire in misura ridotta i danni fisici che sono conseguiti dall’incidente stradale.

Superato il problema della responsabilità, ovvero dell’accertamento della colpa nell’incidente stradale, bisogna affrontare il problema della valutazione e quantificazione delle lesioni fisiche.

Questo accertamento non è mai semplice e deve tenere conto dell’incidenza delle lesioni nella vita quotidiana del macro leso, in termini sia di danno morale che  di danno dinamico relazionale.

Per questo, nel caso in cui si riportano danni fisici in un incidente stradale, è  fondamentale essere supportati da un avvocato specializzato nel settore del diritto delle assicurazioni.

Il risarcimento delle lesioni fisiche in un incidente stradale

Per ottenere il pagamento di lesioni fisiche per incidente stradale bisogna fornire indicazioni precise all’assicurazione, cosa che può avvenire solo se si è assistiti da un avvocato esperto in incidente con feriti.

Bisogna indicare l’età del macro leso, la sua attività lavorativa ed allegare tutti i documenti per provare il nesso di causa tra incidente e lesioni, idonei a dimostrare l’entità del danno.

Tutti questi documenti sono necessari per avviare correttamente la pratica di  risarcimento danni contro l’assicurazione per una liquidazione senza ritardi:

  1. verbale di incidente stradale cartella
  2. clinica di Pronto Soccorso, referti medici e spese mediche
  3. attestazione medica comprovante l’avvenuta guarigione, o meglio relazione medico legale di parte
  4. dichiarazioni testimoniali dell’incidente
  5. dichiarazione dei redditi del danneggiato
  6. dichiarazione di non avere diritto a percepire indennità da istituti che gestiscono assicurazioni sociali obbligatorie
  7. documentazione relativa al danno dinamico relazionale per la personalizzazione del danno
  8. documentazione relativa al danno morale

Quanto tempo impiega l’assicurazione per pagare i danni fisici in un incidente stradale?

Nel caso di feriti in incidente stradale la liquidazione dei danni fisici avviene sulla base delle Tabelle di liquidazione del danno per le micro permanenti, o per le lesioni macro permanenti.

Dati i tecnicismi del Codice delle Assicurazioni Private, è sempre raccomandabile rivolgersi ad avvocati esperti per il risarcimento di lesioni personali derivanti da sinistri stradali.

Circa le tempistiche del risarcimento per i danni fisici dell’incidente stradale i termini decorrono per l’assicurazione quando non sorgono contestazioni sulla responsabilità ed il danneggiato ha consegnato tutti i documenti necessari.

Dunque, il risarcimento delle lesioni avviene per il ferito dopo che ha effettuato la visita medico legale ed il rientro della perizia di parte in compagnia di assicurazioni.

Tempi di liquidazione dopo la visita medico legale

I tempi di liquidazione dopo visita medico legale variano a seconda della gravità delle lesioni fisiche riportate e della complessità del caso, ma non possono superare i seguenti termini:

  1. nel caso in cui sia stata compilata la constatazione amichevole di incidente ( modello CAI ) la compagnia di assicurazione deve formulare l’offerta di risarcimento delle lesioni fisiche al danneggiato entro 30 giorni;
  2. negli altri casi, in presenza di macro lesioni, la compagnia di assicurazioni è tenuta a formulare l’offerta risarcitoria per i danni fisici derivanti da incidente stradale entro 60 giorni dalla ricezione della documentazione.

Se il danneggiato che ha riportato lesioni fisiche nell’incidente stradale accetta l’offerta, l’assicurazione provvede al pagamento entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione.

Nello stesso termine di 15 giorni l’assicurazione provvede al pagamento anche delle somme che il danneggiato ha dichiarato di volere accettare a titolo di acconto.

Questo termine si allunga a 30 giorni se l’incidentato non ha fatto pervenire alcuna risposta.

Le tempistiche di risarcimento dell’incidente stradale, affidando l’incarico allo Studio Legale Sposato, fondato nel 1949, sono molto veloci con importi per il danneggiato superiori di oltre il 30% alle medie nazionali.

L’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali segue personalmente solo casi relativi solo ad incidenti stradali con lesioni gravi in tutta Italia.

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Risarcimento morte figlio incidente stradale

Risarcimento morte figlio incidente stradale

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Come Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati, il mio impegno è tutelare i genitori che hanno perso un figlio in un incidente stradale.

In questo articolo spiego quando un genitore può richiedere il risarcimento per la morte di un figlio in un incidente stradale, in che misura e come.

Risarcimento morte figlio incidente stradale

La morte di un figlio in un incidente stradale è un trauma irreversibile per un genitore che vede privarsi dell’affetto della vita che ha generato.

Non potrà mai esserci alcun risarcimento che possa colmare il vuoto e la sofferenza venutisi a creare per la privazione del rapporto genitoriale.

Purtroppo gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani nel mondo nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 23  anni.

Le cause, molto spesso, sono da rinvenire nell’alta velocità, nella distrazione e nella guida in stato di ebbrezza.

La fascia oraria più frequente in cui si verificano gli incidenti stradali mortali è quella notturna, fino alla prime ore dell’alba ed i giorni più rischiosi sono nel fine settimana.

La giustizia, in sede penale, prevede aggravanti per il reato di omicidio stradale che spesso determinano inquinamento di prove su cause e responsabilità dell’incidente, per sottrarsi al carcere.

In questo articolo, come Avvocato per incidente stradale mortale, voglio spiegare quando si ha diritto al risarcimento del danno per la perdita del rapporto parentale tra genitore ed figlio.

Quanti soldi spettano ai genitori per la morte di un figlio in incidente stradale?

La prima domanda a cui rispondere è quanti soldi spettano alla madre ed al padre quando il figlio è morto in un incidente stradale.

Bisogna, però, chiarire che l’aspetto più difficile a livello legale da superare in questi casi riguarda l’accertamento della colpa di chi si è reso colpevole dell’incidente stradale mortale.

Infatti, il genitore ha diritto ad avere il risarcimento del danno morale per la perdita del rapporto affettivo solo quando l’incidente non è stato causato dal figlio.

Il tema del risarcimento morte incidente stradale sotto il profilo giuridico è estremamente complesso sul piano civilistico e non sempre di facile comprensione.

Pertanto, è importante affidarsi ad un avvocato civilista esperto in danno da morte e ricostruzione degli incidenti stradali per evitare indagini viziate da chi è indagato per omicidio stradale.

Bisogna, poi, distinguere il danno non patrimoniale dal danno patrimoniale.

Se il figlio apportava anche un contributo economico alla famiglia bisognerà provarlo e documentarlo, per avere diritto anche al danno patrimoniale da morte.

Diverso è il caso del sinistro stradale con minorenni, tenuto conto che, purtroppo, la mortalità sulle strade non risparmia nessuno neanche i bambini, come ho più volte denunciato.

Per la perdita del rapporto parentale si utilizzano le Tabelle del Danno da Morte, redatte dal Gruppo Danno alla Persona dell’Osservatorio sulla Giustizia, del quale io faccio parte, rappresentando i familiari delle vittime della strada.

Tabelle danno da Morte genitore figli

Le Tabelle di Liquidazione del Danno da Morte del Tribunale di Milano 2022 prevedono un importo minimo ed un importo massimo, come appresso indicato:

A favore di ciascun
genitore per morte di un figlio
Da un minimo  di €168.250,00

Ad un massimo di €336.500,00

Nel capitolo che segue spiegherò quando e come spettano questi importi ai genitori che hanno visto privarsi dell’affetto del loro figlio, o della loro figlia, che siano stati uccisi in incidente stradale.

Nel caso in cui il mezzo che ha provocato l’incidente non era assicurato, o si è dato alla fuga senza prestare soccorso e, dunque, si tratti di un veicolo pirata della strada, esiste il Fondo Garanzia Vittime della Strada.

Il Fondo Vittime della Strada è gestito dalla Consap, che garantisce il risarcimento assicurativo per la morte del proprio figlio, anche se con una procedura più tecnica e rigorosa.

Risarcimento morte figlio: come si calcola il danno da morte da incidente stradale

Il calcolo per determinare l’entità del risarcimento che spetta ad un genitore per l’uccisione del figlio in un incidente stradale non è mai semplice e dipende da diversi fattori.

Il risarcimento del danno per la morte di un figlio in un incidente stradale si può chiedere per due componenti:

  1. il danno non patrimoniale per la morte di un figlio che, avendo una connotazione di carattere morale, è sempre dovuto;
  2. il danno patrimoniale per la morte di un figlio che, avendo natura residuale e dovendo essere sempre documentato, spetta solo in determinati casi.

Per il danno non patrimoniale, ovvero il danno morale per la sofferenza causata dalla perdita del proprio familiare, i genitori devono dimostrare che l’incidente mortale si è verificato per la colpa altrui, ovvero non è stato causato dal figlio.

Fornita la prova delle responsabilità altrui, hanno diritto ad un risarcimento che prevede un importo minimo di € 168.250,00 ed un importo massimo di  € 336.500,00.

Importo minimo e massimo per la morte di un figlio in un incidente stradale

Questi importi variano a seconda di alcuni parametri e condizioni che sono:

  • L’età del figlio e dei genitori superstiti, al fine di determinare presuntivamente per quanti anni si verificherà la condizione di dovere sopportare il danno patito, ovvero la privazione del rapporto affettivo;
  • La convivenza, o meno, che lascia presumere l’intensità del vincolo affettivo.

Così, per esempio, se il figlio era sposato ed aveva figli ai genitori spetterà un importo minore rispetto a quello che verrà attribuito alla loro nuora, o al loro genero e ai nipoti, trattandosi di nucleo familiare primario rispetto al loro.

Per avere un risarcimento più elevato bisogna provare l’entità del vincolo affettivo che, secondo la più recente giurisprudenza di legittimità, può desumersi anche presuntivamente.

Parametro di riferimento sono la convivenza e la durata di privazione del rapporto affettivo, dato dall’età dei genitori e del figlio che è morto.

Per quanto riguarda, invece, il danno patrimoniale è un aspetto non sempre da prendere in considerazione, in quanto spetta ai genitori solo nel caso il cui il figlio morto provvedeva al loro mantenimento.

Questa circostanza deve essere sempre provata con documenti ed il relativo calcolo non è di semplice quantificazione, dovendosi fare riferimento alla reale perdita economica subìta a causa dell’evento fatale verificatosi.

Quanto risarcisce l’assicurazione per la morte di un figlio?

Alla domanda quanto risarcisce l’assicurazione per la morte di un figlio nel caso di omicidio stradale non può darsi una risposta univoca in quanto l’entità del risarcimento varia da caso a caso.

Il primo problema da sperare è quello di dimostrare di avere ragione, ovvero che l’incidente mortale si è verificato per colpa di altri.

Bisogna sempre superare l’ostacolo di cui all’articolo 2054 del codice civile che, nel caso di scontro tra veicoli presume, salvo prova contraria, che ciascuno abbia concorso a causare il danno.

Il concorso di colpa in incidente mortale è molto frequente, quando non si riesce a fornire la prova liberatoria circa la propria responsabilità e per l’imputato di omicidio stradale comporta una riduzione di pena della metà.

Vi è poi il problema relativo alla prova per la sofferenza relativa all’uccisione del proprio familiare, per cui io, come Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali, ho sollevato una questione di legittimità costituzionale.

Infatti, l’onere della prova sulla sofferenza per la perdita di un proprio familiare quale condizione per avere diritto al risarcimento del danno, dovrebbe essere a carico di chi voglia dimostrare un fatto che si discosta dal sentire sociale.

Ciò perché è insito nella natura umana provare dolore per l’uccisione di un proprio caro, tanto più di un figlio.

Concorso di colpa nell’incidente stradale mortale

Sono frequenti i casi concorso di colpa in un incidente stradale mortale, quando non si riesce a fornire la prova liberatoria prescritta dall’articolo 2054 del codice civile.

In tutti casi di concorso di colpa il risarcimento subisce una decurtazione dell’importo fino anche dal 10% al 90%, a seconda del grado di responsabilità nell’incidente.

Il concorso può essere attribuito, per esempio, se la persona deceduta nell’incidente non portava la cintura di sicurezza, poiché si presume che la cintura di sicurezza, se correttamente indossata, avrebbe potuto salvare la vita.

Ugualmente si ha concorso  di colpa, nel caso in cui il pedone morto in un incidente stradale attraversava al di fuori delle strisce pedonali, o camminava senza guardare la strada distratto dal cellulare.

Ancora, si può avere concorso di colpa per superamento dei limiti di velocità, o incidente mortale in prossimità della linea di mezzeria.

In questi casi i genitori vengono risarciti in maniera inferiore rispetto a quanto stabilito dalle tabelle del danno da morte.

Bisogna tenere presente che le compagnie di assicurazione non hanno un cuore, ma si preoccupano esclusivamente di tutelare i propri interessi finanziari.

Fino a condizionare orientamenti giurisprudenziali sfavorevoli ai danneggiati, subordinando il diritto al risarcimento del danno da morte alla prova della sofferenza per l’uccisione del proprio caro, ove non si tratti del figlio.

La prova dell’intensità del vincolo affettivo incide sull’entità del risarcimento

La prova della sofferenza ed intensità del vincolo affettivo nel rapporto tra genitori e figli non viene ritenuta necessaria, potendo ricorrere alle presunzioni.

Questo per lo stretto legame e vincolo affettivo sia nel caso della convivenza, ove si tratti di figli minori o giovani, che nel caso di figli adulti sposati che vivano anche in altra città rispetto quella dei genitori.

Il problema, con riferimento al minimo e massimo tabellare, potrebbe porsi ove i familiari vivano in un comune di residenza diverso da quello della vittima, o all’estero.

Il danno tanatologico come danno riflesso connesso alla perdita della vita, dovuto ai familiari della vittima del reato di omicidio, è subordinato all’intensità della perdita connaturata.

Ciò tenuto conto che il danno per la morte di un congiunto si configura come danno non patrimoniale che la giurisprudenza considera danno-conseguenza e non danno-evento.

Avvocato per danno da perdita del rapporto parentale

Pertanto, per ottenere il risarcimento per la morte di un figlio dall’assicurazione, è fondamentale essere consigliati e supportati da un avvocato esperto nel danno da perdita del rapporto parentale.

Solo affidandosi subito ad un avvocato con esperienza nel settore della responsabilità civile e ricostruzione di incidenti stradali mortali si potrà evitare l’inquinamento di prove nel giudizio penale per la morte del proprio caro.

Sia per quanto concerne l’accertamento della colpa che ai fini risarcitori, con attribuzione dell’importo massimo previsto dalla legge, ai genitori.

L’Avvocato Gianluca Sposato, da oltre 30 anni assiste i genitori che hanno perso il loro figlio per incidenti stradali mortali su tutto il territorio nazionale, ai fini della piena affermazione dei loro diritti nel rispetto della giustizia.

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Risarcimento Vittime della Strada

Risarcimento vittime della strada

Vittime della Strada

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Le vittime della strada sono le persone morte in un incidente stradale, la legge riconosce il danno parentale ai familiari superstiti.

Cosa si intende per vittime della strada?

Con il termine “vittime della strada” si fa riferimento alle persone morte a causa di un incidente stradale.

La legge stabilisce pene molto severe per l’omicidio stradale con aggravanti in caso di guida pericolosa e sotto l’uso di droghe, o alcol.

L’azione penale quasi sempre non è satisfattiva per i familiari, che spesso trascurano gli aspetti civilistici.

Il nostro ordinamento giuridico riconosce il risarcimento del danno da perdita parentale a determinate condizioni, come la prova del legame affettivo.

Perchè si possa avere diritto al risarcimento del danno il sinistro mortale deve essere attribuibile a colpa altrui.

Occorre, poi, fornire la prova della sofferenza, ovvero del danno riflesso per la perdita del proprio congiunto.

Anche nel caso di concorso di colpa in incidente mortale si ha diritto al  risarcimento del danno.

In questo caso, però, il risarcimento spetta in misura ridotta a seconda del grado di responsabilità attribuibile alle parti, ai sensi dell’art 2054 del codice civile.

Si pensi al caso del passeggero trasportato rimasto ucciso perché non indossava la cintura di sicurezza, o dell’incidente a pedone travolto al di fuori delle strisce pedonali.

Gli importi del risarcimento danni sono prestabiliti e possono essere aumentati o diminuiti a seconda di determinate circostanze, qualora l’incidente mortale sia attribuibile in tutto, o in parte, ad altri.

Dati sugli incidenti stradali mortali

Nel primo semestre del 2023 vi è stata una diminuzione del 2,5%, rispetto l’anno precedente, del numero di morti stradali, tuttavia si registra un aumento di incidenti a pedoni.

In totale, al mese di giugno 2023, si registrano 1.384 persone decedute in Ospedale entro il trentesimo giorno, a causa di un incidente stradale.

Nel 2022, invece, sono state 3.159 le vittime della strada, quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente, un decesso ogni 3 ore.

Solo nel contesto della crisi sanitaria ed economica esplosa nel 2020, a causa della pandemia, l’Istat aveva rilevato un decremento, mai registrato prima, negli incidenti mortali.

Nel 2020 in Italia erano state 2.395 le persone decedute entro 30 giorni dal sinistro, in calo del 24,5% rispetto l’anno precedente.

Il calo della sinistrosità aveva interessato tutti gli ambiti stradali.

La flessione più consistente si era registrata sulle autostrade (-39,9%), poi le strade urbane (-31,7%) e quelle extraurbane (-27,5%).

Le vittime erano scese del 37,1% sulle autostrade (195), del 25,7% sulle strade extraurbane (1.139) e del 20,3% sulle strade urbane (1.061).

La mortalità si era ridotta per tutti gli utenti della strada, per gli occupanti di mezzi pesanti, camion e pullman (117; -14,6%),  incidenti a motociclisti (586; -16,0%) e pedoni (409; -23,4%) si erano registrati i cali più contenuti.

Tra gli altri utenti, i decessi su autovetture erano diminuite del 27,9% (1.018), quelle su ciclomotori del 33% (59), gli incidenti in bicicletta registravano, infine, una variazione pari a -30,4% (176).

Nel 2020, un uomo è deceduto per incidente con monopattino elettrico, un mezzo pericoloso poco adatto al trasporto, nonostante le incentivazioni statali.

Purtroppo, solo il minore utilizzo dei mezzi di circolazione da parte degli utenti ha determinato una drastica riduzione degli incidenti e delle vittime stradali.

La Tabella del risarcimento per le vittime della strada

Ogni anno il Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio Nazionale sulla Giustizia Civile, di  cui  l’Avvocato Gianluca Sposato fa parte, elabora le Tabelle con gli importi da liquidare a titolo di danno non patrimoniale .

Queste Tabelle permettono il calcolo del risarcimento dovuto per il danno riflesso e si basano sul grado di parentela e l’età tra vittima e congiunto.

Il risarcimento non avviene in maniera automatica, soprattutto per il nucleo familiare secondario, tenuto ad una prova più rigorosa della privazione del legame affettivo.

Gli importi per le vittime della strada variano da un massimo di 336.500,00 euro ad un minimo di 168.250,00 euro per il nucleo familiare primario ( genitori, coniuge, figli ).

Per il nucleo familiare secondario ( fratelli, zii, nonni ), invece, gli importi per l’uccisione di un familiare variano da un massimo di 146.120,00 ad un minimo di 23.350,00.

Quali importi spettano ai familiari delle vittime della strada?

Di seguito riportiamo gli importi che spettano a ciascun congiunto per l’uccisione di un familiare in un incidente stradale.

Il danno non patrimoniale per la morte del congiunto, tiene conto del rapporto di parentela e un valore monetario base aumento personalizzato.

  • A favore di ciascun genitore per morte di un figlio viene riconosciuto un  risarcimento che varia da un minimo di  € 168.250,00 fino ad un massimo di € 336.500,00.
  • A sostegno del figlio per morte di un genitore l’ammontare dell’indennizzo varia da € 168.250,00 fino ad € 336.500,00.
  • A beneficio del coniuge non-separato, della parte dell’unione civile, o del convivente di fatto sopravvissuto la cifra prevista va da € 168.250,00 fino a € 336.500,00.
  • A favore del fratello per morte di un fratello  sono previsti importi minori da € 24.350,00 fino ad un massimo di € 146.120,00, in relazione all’intensità del legame.
  • Nei confronti del nonno per morte di un nipote ugualmente si prevede un  ristoro che varia da € 24.350,00 alla cifra più alta di € 146.120,00.

A chi devono rivolgersi le vittime della strada?

L’Avvocato Gianluca Sposato è Presidente di ADISM – Associazione Difesa Infortunati Stradali.

Ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il fattivo contributo volto a tutelare i familiari delle vittime della strada.

Erede di uno dei più prestigiosi studi legali specializzati in risarcimento del danno, è componente dell’Osservatorio Nazionale sulla Giustizia Civile Gruppo Danno alla Persona.

Si adopera contro il potere delle assicurazioni, in ambito di attività istituzionale, per il riconoscimento dei diritti dei familiari delle vittime della strada.

Ha partecipato ai lavori per le Tabelle di liquidazione del Danno da Morte, con cui vengono stabiliti i criteri di risarcimento per il danno da perdita parentale.

E’ considerato tra i massimi esperti per il risarcimento del danno da morte, con liquidazioni ottenute fino a oltre 2.000.000,00 di euro per nucleo familiare.

Assistenza alle vittime della strada in tutta Italia

Lo Studio Legale Sposato è stato trai primi in Italia ad occuparsi di responsabilità civile da circolazione stradale per danno da perdita del rapporto parentale.

Siamo specializzati nella ricostruzione di incidenti mortali per garantire chiarezza e giustizia ai familiari delle vittime della strada.

La nostra missione è tutelare i diritti di chi ha perso un familiare e ottenere il più elevato risarcimento del danno da morte, anche nel caso di incidente con auto pirata.

L’Avvocato Gianluca Sposato, presta assistenza legale gratuita ai familiari delle vittime della strada, nei principali tribunali Italiani in tutta Italia.

Per incarichi e questioni da esaminare tutti i riferimenti di contatto diretto sotto riportati di seguito.

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Stato di bisogno del danneggiato e provvisionale

Stato di bisogno del danneggiato e provvisionale

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Cosa è la provvisionale negli incidenti stradali?

La provvisionale in materia di responsabilità civile da circolazione stradale è un provvedimento di condanna contro l’assicurazione che non vuole pagare, immediatamente esecutivo.

Può essere richiesto in determinate ipotesi previste dalla legge per far fronte alle più immediate esigenze del danneggiato che abbia riportato lesioni gravi in un incidente stradale.

Capita frequentemente, infatti, soprattutto quando non si è  assistiti da un  avvocato esperto in incidenti stradali gravi che le compagnie di assicurazione si sottraggano ai loro doveri ritardando il pagamento al danneggiato, costretto così a dovere fare causa.

Quando l’assicurazione rifiuta il pagamento vi è una norma nei  sinistri stradali con lesioni che garantisce lo stato di bisogno del danneggiato e la provvisionale,  da considerarsi come anticipo sul risarcimento del danno.

Stato di bisogno del danneggiato a seguito di incidente stradale

L’art. 147 Codice Assicurazioni Private prevede lo stato di bisogno del danneggiato e la provvisionale

La norma dispone che nel corso del giudizio di primo grado gli aventi diritto al risarcimento, dunque anche gli eredi in caso di incidente stradale mortale, possano fare richiesta al giudice.

E’ frequente in caso di incidente con feriti  che l’infortunato, a causa del sinistro venga a trovarsi in stato di bisogno, ad esempio per avere perso il lavoro, o per le spese mediche sostenute e da sostenersi.

In questi casi è possibile chiedere, con istanza motivata al giudice, che venga assegnata una somma di denaro a titolo di acconto da imputarsi nella liquidazione definitiva del danno, con la sentenza di condanna a carico dell’assicurazione.

E’ sempre necessario lo stato di bisogno del danneggiato per  avere la provvisionale nei sinistri stradali?

Sebbene la norma su citata faccia espresso allo stato di bisogno e, dunque, alla condizione di necessità economica del danneggiato, la Legge 102/2006 ha apportato una importante modifica all’art. 147 del d. lg. n. 209 del 2005.

In materia di risarcimento danni per morte o lesioni conseguenti ad incidenti stradali  la provvisionale può essere ottenuta dall’avente diritto anche che non si trovi in stato di bisogno.

Pertanto, lo stato di bisogno di chi ha riportato lesioni gravi a causa di un incidente stradale non rappresenta più una condizione essenziale per ottenere la provvisionale.

Incidendo soltanto sull’entità dell’ammontare della somma da liquidare a titolo di acconto sul maggior danno.

Quando viene concessa la provvisionale negli incidenti  stradali?

Condizione affinché venga concessa la provvisionale è la sussistenza di gravi elementi di responsabilità a carico del conducente.

Questi devono risultare da un sommario accertamento.

Dunque, è essenziale il superamento dell’ “an debeatur”, previsto dall’articolo  2054 del codice civile, che presuppone sempre il concorso di colpa negli incidenti stradali, ove non si fornisca la prova liberatoria.

La provvisionale può essere concessa solo quando non sorgono contestazioni sulla responsabilità dell’incidente

Lo stato di bisogno del danneggiato non è più pertanto un elemento necessario per la la concessione della provvisionale, che abbiamo detto è un ordine di pagamento immediatamente esecutivo emesso dal giudice.

Unico elemento necessario perchè l’istanza di concessione della provvisinale venga accolta è la responsabilità conclamata dell’investitore,.

La concessione di una provvisionale è sempre possibile nel caso in cui vi sia ammissione di responsabilità da parte dell’investitore riscontrabile dalla sua dichiarazione resa nel verbale di incidente stradale, o  come nel caso dell’incidente al passeggero trasportato.

Il danneggiato deve, venirsi a trovare in condizione di difficoltà economica?

Questo elemento, sebbene non più indispensabile, incide soltanto sull’entità della somma da liquidare in via provvisoria, potendo il giudice concedere la provvisionale, sia pure in misura inferiore, anche a chi non si trovi in stato di bisogno, purché non vi siano dubbi sulla responsabilità dell’investitore.

Quali sono le condizioni per la concessione della provvisionale?

Dunque, le effettive condizioni per avere diritto alla concessione della provvisionale, ovvero di una somma da trattenere in acconto somma a titolo di risarcimento danni per le lesioni fisiche in un incidente stradale, da imputarsi nella liquidazione definitiva del danno, sono:

  • che sia iniziata una causa di risarcimento danni per lesioni a seguito di incidente stradale nell’ambito esclusivo di un giudizio promosso in tribunale;
  • che da un sommario accertamento risultino gravi elementi di responsabilità a carico del conducente,  desumibili dal verbale dell’incidente stradale e dalle dichiarazioni testimoniali ivi contenute.

Come fare richiesta di provvisionale in un incidente stradale?

A prevedere la possibilità per gli aventi  diritto al  risarcimento  del danno nel corso di un giudizio di primo grado di  richiedere una somma da trattenere in  acconto è l’art. 147 del  Codice delle Assicurazioni Private.

Il giudice di primo grado, sentite le parti, quando ricorrono  elementi di responsabilità a carico del conducente che ha causato l’incidente stradale, con ordinanza immediatamente esecutiva provvede ad assegnare la somma al danneggiato.

Circa l’entità della somma erogata a titolo di acconto, come detto, non occorre più che il danneggiato si trovi in stato di bisogno e, dunque, che fornisca la prova circa la sua precaria situazione economica, potendo essere attribuita nella misura di una percentuale variabile fra il 30% e il 50% sull’importo complessivo del danno da accertare in corso di giudizio.

Una volta emessa l’ordinanza che concede la provvisionale è irrevocabile fino alla fine del giudizio e, dunque, anticipatoria della sentenza di  condanna, tenuto conto  che, una volta superato il problema della responsabilità  dell’incidente,  il giudizio sarà atto precipuamente a dimostrare l’entità del danno da risarcire.

Per conferire un incarico all’Avvocato Gianluca Sposato Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali è possibile chiamare i numeri sotto riportati in orario di studio, o prenotare una consulenza telefonica nell’area Assistenza Legale24h del  sito.

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Incidente al passeggero trasportato

Incidente al passeggero trasportato

Incidente passeggero trasportato

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Danni al passeggero trasportato chi paga?

Il passeggero trasportato, ai sensi dell’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni, ha diritto ad essere risarcito a prescindere da chi è il responsabile dell’incidente, anche questo è stato causato dal conducente.

Chi è trasportato in moto, in automobile, autobus, pullman, taxi, treno e qualsiasi mezzo omologato e riporta lesioni fisiche a seguito di un incidente stradale ha sempre diritto al risarcimento del danno.

Il passeggero deve solo dimostrare che si trovava a bordo del mezzo, che indossava la cintura di sicurezza, o il casco in caso di trasporto in moto, o che si reggeva agli appositi sostegni nel caso di trasporto su mezzi pubblici.

L’unico caso di esclusione riguarda il sinistro cagionato da caso fortuito, come nel caso di attraversamento di un cane, o di un animale selvatico.

I maggiori problemi che il passeggero deve affrontare quando riporta lesioni fisiche a seguito di un incidente riguardano la quantificazione dei danni.

Per consolidata giurisprudenza l’inoltro della richiesta di risarcimento deve avvenire alla compagnia di assicurazione responsabile secondo le regole del Codice delle Assicurazioni Private.

Risarcimento al passeggero nei sinistri stradali

Il risarcimento al passeggero nel sinistro stradale da parte dell’assicurazione può subire una decurtazione fino al 50% in base all’entità delle lesioni accertate ove sia dimostrato un concorso di colpa.

Il concorso di colpa del passeggero si ha per non indossare la cintura di sicurezza, o non essersi sorretto correttamente su mezzi di trasporto  pubblico agli appositi sostegni.

E’ fondamentale rivolgersi al migliore avvocato per incidente stradale risarcimento danni  fisici per instaurare richiesta danni nei confronti dell’assicurazione.

Il danno comprende sia i danni patrimoniali, che i danni non patrimoniali.

Il danno patrimoniale riguarda le conseguenze dell’incidente nella sfera lavorativa del danneggiato, anche in termini di menomazione, o riduzione della capacità  lavorativa.

Il danno non patrimoniale riguarda i danni fisici scaturiti dall’incidente, ovvero le lesioni subite.

Come nel caso di frattura di una gamba, o dell’omero, frattura di un braccio, un trauma cranico valutabili come danno biologico.

Nel danno non patrimoniale rientra anche il danno morale, ovvero la sofferenza che il danneggiato dall’incidente ha affrontato.

Incidente a passeggero trasportato in treno

Purtroppo risaltano alla cronaca casi di incidente del treno e di strage ferroviaria.

Nel trasporto a titolo oneroso il vettore risponde solidalmente con la compagnia di assicurazione per i danni arrecati al passeggero in treno che abbia riportato lesioni o sia morto.

Quando il trasportato ha perso la vita in incidente durante il trasporto per collisione, sbandamento, fuoriuscita dai binari per elevata velocità, o mancata manutenzione del tratto ferroviario si ha perdita del rapporto parentale.

Per quanto concerne gli incidenti su rotaie per attraversamento, la ricerca delle cause e delle responsabilità è fondamentale per la determinazione del grado di colpa.

La corretta instaurazione della procedura di risarcimento danni, a prescindere dall’azione penale, richiede sempre l’intervento tecnico di un professionista di grande spessore.

Procedura di risarcimento per danni subiti in treno

Il passeggero trasportato in treno che ha riportato lesioni ed è rimasto ferito durante la tratta ferroviaria percorsa, deve denunciare l’accaduto al personale ferroviario.

Chi rimane ferito durante il trasporto in treno deve conservare il biglietto di viaggio per fornire prova del fatto storico.

Gli incidenti possono verificarsi per chiusura improvvisa dello sportello di salita e discesa, frenata brusca durante il viaggio, o per altri comportamenti riconducibili a responsabilità del vettore.

Il passeggero ferito deve dimostrare l’esistenza di danni fisici riportati a seguito del viaggio in treno.

Le lesioni devono essere documentate inizialmente attraverso la certificazione del Pronto Soccorso che indichi l’incidente ferroviario.

Il vettore, per contro, è tenuto a dare eventualmente dimostrazione che l’incidente ed i danni riportati dal passeggero sono conseguenza diretta attribuibile esclusivamente a imperizia, imprudenza e negligenza del passeggero stesso.

Incidente a passeggero trasportato in pullman

Il passeggero trasportato il pullman, essendo il viaggio a titolo oneroso e non di cortesia, ai sensi dell’articolo 1678 del codice civile, è soggetto alla disciplina della responsabilità contrattuale.

Ciò indipendentemente dal fatto che il servizio sia gestito da un ente pubblico o da un privato.

Il contratto di trasporto obbliga il vettore dietro il pagamento di un  corrispettivo a trasferire persone, o cose, da un luogo ad un altro assumendosi  la responsabilità di non cagionare danni.

A prescindere dal fatto che il trasporto sia eseguito con i propri mezzi, o con mezzi altrui, rilevando la circostanza solo ai fini della responsabilità solidale, come nel caso dell’assicurazione obbligatoria.

Richiesta di risarcimento per danni subiti durante il viaggio in autobus o pullman

Cosa deve fare il passeggero che ha riportato ferite e lesioni personali a seguito di un incidente durante il trasporto su un autobus o un pullman?

Deve dimostrare che si trovava sul mezzo di trasporto nel momento durante il quale è avvenuto l’episodio che gli ha procurato dei danni fisici.

L’incidente in pullman può verificarsi a causa di una frenata brusca, di una ripartenza improvvisa, della chiusura dello sportello durante la fase di salita, o di discesa.

Durante tratte più lunghe su mezzi di linea sono frequenti casi di sbandamento per strada sdrucciolevole, e incidente stradale con collisione tra mezzi.

Sul passeggero ferito non ricade l’onere della prova del fatto accaduto, ossia della responsabilità del sinistro.

Per avere il risarcimento del danno, il trasportato che è rimasto ferito durante il viaggio deve denunciare immediatamente l’accaduto al conducente o al personale di bordo, affinché venga aperta la pratica del sinistro.

Deve, inoltre, documentare l’entità delle lesioni riportate quali conseguenza diretta dell’incidente, attraverso i certificati medici ed il Verbale Pronto Soccorso .

Per tutelare i propri diritti il passeggero che ha riportato lesioni fisiche mentre viaggiava in autobus o era trasportato in pullman deve rivolgersi ad un Avvocato specializzato in danni da circolazione stradale.

Risarcimento al passeggero in incidente stradale

Il risarcimento al passeggero in incidente stradale passa attraverso i tecnicismi della materia che regola il trasporto di cortesia, o a titolo oneroso.

La procedura di risarcimento al trasportato rientra nell’ambito del diritto delle assicurazioni.

La difficoltà di istaurare correttamente la procedura di risarcimento per danni fisici al trasportato implica di essere assistiti da un avvocato con molti anni di esperienza per risarcimento danni da circolazione stradale.

Ciò non solo per predisporre dettagliatamente la richiesta danni da inoltrare a tutte la parti responsabili, ma anche al fine del corretto accertamento delle lesioni fisiche.

Incidente a passeggero trasportato in automobile

Qual’ è la procedura di risarcimento nel caso in cui si è verificato un incidente stradale con un passeggero a bordo di un automobile?

Chi usa un mezzo di trasporto senza esserne alla guida è esente da qualsiasi responsabilità, dal momento che non è tenuto a conoscere e a rispettare le norme del Codice della Strada e non è alla guida del mezzo.

Il passeggero a bordo di un autovettura, che ha subito lesioni in un incidente stradale ha il solo obbligo di indossare la cintura di sicurezza.

Ciò per non vedersi attribuire il concorso di colpa, ovvero indossare il casco nel caso di incidente in motorino. 

Se ha subito danni il passeggero ha diritto al risarcimento senza accollarsi l’onere di dimostrare di chi è la colpa dell’incidente.

Al fine di ottenere la liquidazione da parte dell’assicurazione deve solo dimostrare che nel momento del sinistro si trovava all’interno dell’autovettura e certificare la gravità dei danni subiti.

Passeggero senza cintura di sicurezza

Il passeggero ha l’obbligo di indossare correttamente la cintura di sicurezza anche se è trasportato sui sedili posteriori dell’autovettura in base all’art. 172 del Codice della Strada.

Il conducente è responsabile del comportamento dei passeggeri che trasporta, anche di quelli che non indossano la cintura di sicurezza, ai quali deve intimare di indossarla.

Il passeggero senza la cintura di sicurezza viene ritenuto responsabile delle maggiori lesioni riportate, che potevano essere attenuate dall’utilizzo della cintura stessa.

Pertanto, nel caso di incidente al trasportato senza la cintura di sicurezza il  risarcimento del danno avviene in misura ridotta.

Attribuendosi un concorso di colpa al trasportato, in relazione alle maggiori lesioni riportate a causa del suo comportamento imprudente.

Procedura di risarcimento per il passeggero trasportato

Cosa deve scrivere il passeggero nella richiesta di risarcimento danni da inviare alla compagnia assicuratrice?

Chi usa un mezzo di trasporto senza esserne alla guida e riporta lesioni deve richiedere il risarcimento dei danni subiti alla compagnia assicuratrice dell’autovettura sulla quale era a bordo.

Indipendentemente dal fatto che a causare l’incidente sia stato il conducente dell’autovettura sulla quale viaggiava, oppure del veicolo con il quale si è avuto l’incidente.

Oltre alle generalità del persona danneggiata a causa del sinistro stradale, nella richiesta di risarcimento vanno indicate con la massima precisione le circostanze e la dinamica con le quali è avvenuto l’incidente.

E’ opportuno, inoltre, descrivere la gravità dei danni fisici subiti, allegando attestazione medica delle lesioni.

Nel caso di incidente stradale mortale, è necessario allegare il certificato di stato di famiglia.

Al fine di comprovare la composizione del nucleo familiare e degli aventi diritto al risarcimento del danno per la perdita del rapporto parentale.

La compagnia di assicurazione alla quale è stata inviata la richiesta di risarcimento per danni fisici deve rispondere entro 90 giorni dal ricevimento della richiesta e motivare l’eventuale non accoglimento della richiesta di risarcimento.

Questo termine temporale di risposta da parte dell’Assicurazione si riduce a 60 giorni nel caso in cui il risarcimento riguarda soltanto danni alle cose.

Liquidazione del danno al terzo trasportato

Successivamente alla richiesta inviata, la Compagnia di assicurazione provvede all’apertura del sinistro per la valutazione del caso e la liquidazione del danno al terzo trasportato.

La compagnia di assicurazioni richiede una visita medico-legale presso una struttura di sua fiducia per accertare l’entità delle lesioni e liquidare il danno.

Il danneggiato può rifiutare la visita medico legale se ancora convalescente, o quando i postumi invalidanti permanenti non si sono stabilizzati.

Le Compagnie di Assicurazione non sono molto inclini ad accettare la richiesta di risarcimento e, quindi, può iniziare una contrattazione sull’offerta proposta dalla Compagnia.

L’offerta di risarcimento spesso può risultare molto minore rispetto a quanto previsto di ottenere come risarcimento economico, soprattutto nel caso di danno non ben documentato.

Per questo motivo è fondamentale che il danneggiato non prenda iniziative in autonomia.

Ma, da subito, affidi l’incarico per l’ottenimento del risarcimento danni quale passeggero trasportato ad un avvocato esperto in incidenti stradali.

Assistenza legale al trasportato senza spese anticipate

Lo Studio Legale dell’ Avv. Gianluca Sposato Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali  è la scelta migliore per ottenere il massimo risarcimento del danno per l’incidente stradale come trasportato.

Sposatolaw, dal 1949, presta assistenza legale di primissimo livello ai passeggeri terzi trasportati che abbiano riportato lesioni gravi a seguito di un incidente stradale per tutelare i loro diritti ai fini risarcitori.

Il nostro lavoro è supportato, in tutta Italia, da quello di medici legali di primissimo piano e fama nazionale con cui abbiamo un consolidato rapporto di lavoro da oltre un ventennio.

Il terzo trasportato che si rivolge al nostro studio non deve anticipare alcun costo, tutte le spese sono iniziali a nostro carico.

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Omicidio stradale

Omicidio stradale

Omicidio stradale

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Lo Studio Legale Sposato, fondato nel 1949, è specializzato in risarcimento del danno da morte ai familiari vittime di omicidio stradale.

Con un reparto di infortunistica stradale che coordina le indagini di polizia stradale e ingegneri cinematici in grado di ricostruire le dinamiche più  complesse di stragi stradali.

L’Avvocato Gianluca Sposato, dell’ISLE – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi, vanta una esperienza consolidata in responsabilità civiledanno da morte.

E’ Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali, che ha avuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Come rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati, ha partecipato ai principali lavori in ambito istituzionale in tema di omicidio stradale.

Incidente mortale l’azione civile e l’azione penale

Negli incidenti mortali è importante distinguere prima di tutto il ruolo e la funzione che ha l’azione penale, da quella civile.

Un errore, purtroppo, frequente è concentrarsi solo sulle attività del processo penale a carico dell’imputato, tralasciando l’aspetto civilistico della vicenda.

In tal modo si confonde l’attività dell’avvocato penalista, con quella dell’avvocato civilista.

L’avvocato penalista non ha esperienza per la ricostruzione degli incidenti stradali e non può essere di apporto per evitare, come spesso accade, inquinamento di prove, con sanzioni irrisorie per l’imputato.

I familiari delle vittime della strada per tutelare i loro diritti devono rivolgersi ad un avvocato civilista in grado di ricostruire la dinamica dell’incidente mortale, attribuendo colpa e responsabilità.

L’Avvocato civilista, accertata la colpa dell’investitore, potrà quantificherà i danni non patrimoniali, per la perdita del rapporto parentale.

A parte bisogna, poi, valutare i danni patrimoniali per il mancato apporto economico alla famiglia, a causa dell’uccisione del proprio congiunto.

Il reato di omicidio stradale, pena e aggravanti

Il reato di omicidio stradale è stato introdotto con la Legge n. 41 del 2016, per contrastare il fenomeno inarrestabile di morti per incidenti stradali nel nostro Paese.

L’articolo 589 bis del codice penale prevede aggravanti di pena per chi provoca la morte di una persona per guida pericolosa o guida ubriaco.

Si parla di omicidio stradale aggravato nei seguenti casi:

  • passaggio con semaforo rosso
  • inversione del senso di marcia in prossimità di intersezioni, curve, o dossi
  • sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di strisce pedonali
  • eccesso di velocità,
  • guida in stato di ebbrezza e droghe,
  • uccisione e ferimento grave di più persone.

Il reato di omicidio stradale prevede la pena della reclusione da 2 a 18 anni,  avuto riguardo al grado di colpa e alle circostanze aggravanti.

La pena base per questa tipologia di reato è quella della reclusione da 2 a 7 anni.

Se il reato è commesso sotto l’uso di alcol, o droghe è previsto l’arresto, con la pena detentiva aumentata da 8 a 12 anni.

L’omicidio stradale con fuga e l’omicidio stradale aggravato prevedono ulteriori misure punitive, con la reclusione rispettivamente da 5 a 10 anni e da 10 a 18 anni.

La pena è a carico dell’investitore che alla guida di un veicolo a motore provochi un incidente stradale mortale.

Concorso di colpa nell’omicidio stradale

Tale rigidità normativa è contemperata dalla previsione di una diminuzione di pena fino alla metà nei casi di attribuzione di concorso di colpa.

Si ha concorso di colpa in omicidio stradale quando il reato, se pur cagionato da condotta imprudente, non è esclusiva conseguenza dell’azione od omissione del colpevole che ha cagionato la morte per incidente stradale.

Per esempio perché la persona morta nell’incidente stradale non indossava la cintura di sicurezza, o viaggiava in prossimità della linea di mezzeria non mantenendo la destra, o per attraversamento a piedi distratto dal cellulare.

Nel caso di concorso di colpa le somme dovute agli eredi subiscono una diminuzione, in proporzione del grado di responsabilità riconosciuto.

Inoltre, qualora l’evento non sia esclusiva conseguenza dell’azione, o dell’omissione del colpevole, la pena è diminuita fino alla metà.

Pena nell’omicidio stradale colposo

A prevedere l’omicidio stradale colposo è l’articolo 589 bis del codice penale.

La norma stabilisce che il responsabile di omicidio stradale è punito con la reclusione da due, fino a sette anni.

La pena base è prevista per la violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale con colpa.

I familiari della vittima hanno diritto al risarcimento del danno a prescindere dall’azione penale, che è volta a determinare l’elemento soggettivo della colpa.

A nulla rileva, pertanto, l’intenzionalità nell’omicidio stradale.

Perché scatti l’imputazione per il reato di omicidio stradale, infatti, deve farsi  solo riferimento alla negligenza, imprudenza, imperizia.

Dunque affinché vi sia colpa nell’omicidio stradale si fa riferimento a inosservanza di leggi e regolamenti, per la violazione delle norme del Codice della Strada.

Per l’accertamento della colpa nell’omicidio stradale le prime attività da compiere sono relative alle cause della morte.

La parte offesa, ove il Pubblico Ministero disponga l’autopsia della vittima, deve partecipare alle relative indagini per accertarsi del regolare svolgimento delle stesse.

Lo stesso dicasi per il sequestro del mezzo investitore e per le indagini cinematiche relative all’attribuzione delle responsabilità della morte per incidente stradale.

Omicidio stradale e risarcimento del danno

I familiari che hanno diritto al risarcimento del danno per l’uccisione di un loro congiunto sono:

  1. il marito per la morte della moglie e la moglie per la morte del marito
  2. i genitori per la morte del  figlio ed i  figli per la morte del padre o della madre
  3. i fratelli per la morte dei fratelli
  4. i nonni per la morte dei nipoti

Gli importi che vengono liquidati a titolo di risarcimento danni non patrimoniali per la perdita del rapporto affettivo con la vittima variano a seconda di determinati parametri, di cui bisogna fornire documentazione.

Per il coniuge, i genitori ed i figli è prevista una forbice che va da un massimo di euro 336.500,00 ad un minimo di euro 168.250,00.

Per i fratelli, i nonni ed i nipoti sono previsti importi minori, da un massimo di  euro 146.120,00 ad un minimo di euro 24.350,00.    

Stesso discorso vale per il danno patrimoniale, quando l’uccisione del familiare ha determinato la mancanza di apporto economico al nucleo familiare superstite.

Il risarcimento danni deve essere richiesto in sede civile, per questo è  fondamentale affidarsi ad un avvocato civilista.

Se non ci sono contestazioni sulla responsabilità dell’incidente mortale, l’assicurazione, acquisita la documentazione, è tenuta a fare una offerta ai familiari della vittima dell’incidente.

I termini  per proporre l’offerta di risarcimento danni sono stabiliti dal codice delle assicurazioni private e, ove non siano ritenute congrue, possono essere trattenute in acconto.

Costituzione di parte civile e patteggiamento nell’omicidio stradale

La costituzione di parte civile nel procedimento per omicidio stradale ha finalità diverse, volte per lo più a prendere parte alle indagini ed al processo penale.

Tuttavia, può comportare dei rischi in caso di patteggiamento della pena, o assoluzione dell’imputato.

Pertanto, è indispensabile per la parte offesa vittima del reato di omicidio stradale rivolgersi ad un avvocato civilista specializzato in incidenti stradali mortali.

L’avvocato specializzato in diritto civile valuterà quando è necessario essere coadiuvato anche da un avvocato penalista, considerato il differente ruolo di quest’ultimo, volto a difendere l’imputato da un reato.

La colpa nell’omicidio stradale

Nell’omicidio stradale, i familiari della vittima hanno diritto al risarcimento del danno di carattere morale.

Il risarcimento per il danno da morte è dovuto solo nel caso in cui si dimostri che l’incidente stradale si è verificato per colpa dell’investitore.

Per questo è sempre importante affidarsi ad un avvocato esperto in incidenti stradali mortali per partecipare alle indagini penali, onde evitare inquinamento di prove.

L’azione penale è volta all’inflizione della pena, mentre quella civile rimane separata ed è la strada che si raccomanda di percorrere ai familiari delle vittime della strada.

L’azione civile è necessaria per accertare le responsabilità nell’omicidio stradale e per ottenere le somme che la legge riconosce a titolo di risarcimento danni per la morte del proprio familiare.

Omicidio stradale, la ricostruzione dell’incidente mortale

La ricostruzione dell’incidente stradale mortale è fondamentale ai fini dell’attribuzione della colpa nell’omicidio stradale.

Se non sono intervenute le Autorità per i rilievi stradali non possiamo assistervi per tutelare i vostri diritti, mancando la prova storica del fatto, indispensabile per fare scattare le indagini di polizia.

Infatti, per prima cosa bisogna fornire la prova dell’incidente stradale mortale.

Determinate le responsabilità, sarà possibile quantificare anche il danno da morte.

La ricostruzione delle cause della morte in incidente stradale, l’attribuzione delle colpe ed il riconoscimento del danno da perdita del rapporto parentale, sono attività complesse.

Il primo elemento utile da esaminare è,  dunque, il verbale dell’incidente stradale mortale con i rilievi redatti dalle Autorità intervenute.

Tempi rilascio verbale omicidio stradale

Il verbale di omicidio stradale viene redatto dai reparti della Polizia Stradale e contiene i rilievi ed il grafico dell’incidente.

I tempi per il rilascio del verbale di incidente stradale mortale possono variare da 90  a 120 giorni.

Se sono in corso indagini penali, è necessario richiedere il nulla osta al giudice per le indagini preliminari.

Il verbale dell’incidente stradale mortale, infatti, non può essere rilasciato fino a quando le indagini di Polizia Stradale non sono concluse.

Dalla comparazione dei danni ai veicoli coinvolti e dai rilievi effettuati sul manto stradale si può desumere a chi attribuire la colpa dell’incidente nell’omicidio stradale.

Altri elementi  utili  a ricostruire la dinamica dell’omicidio stradale possono essere supportati dalle dichiarazioni rese dalle parti coinvolte, oltre che da testimoni.

Il verbale di incidente stradale contiene informazioni relative alle condizioni del manto stradale, punto d’urto dei veicoli, dichiarazioni sulla dinamica, segnaletica stradale, danni ai mezzi e persone decedute.

Attività d’indagine nell’omicidio stradale

Negli incidenti stradali mortali e stragi stradali è necessario coadiuvare le Forze dell’Ordine negli accertamenti e nei rilievi con periti di parte.

Le attività d’indagine nell’omicidio stradale sono essenziali ai fini di non pregiudicare i propri diritti come parte offesa nel procedimento penale ed evitare l’inquinamento di prove.

Il patteggiamento nell’omicidio stradale colposo consente si sottrarsi al carcere e maggiori pene previste per l’omicidio stradale.

Le pene minori comminate per l’omicidio stradale, nonostante le aggravanti previste dal legislatore, riguardano la riduzione di pena prevista in caso di concorso di colpa in omicidio stradale.

Avvocato per omicidio stradale

L’Avvocato Gianluca Sposato  Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali è autore di numerose pubblicazioni e monografie sul danno da perdita parentale.

Relatore congressuale ai più importanti convegni sull’omicidio stradale in ambito nazionale cui hanno partecipato i principali esperti e le maggiori cariche istituzionali.

E’ membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio nazionale sulla Giustizia Civile, che elabora le tabelle del Danno da Morte e della Commissione Trasporti dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Nel corso di oltre 25 anni di attività ha maturato una esperienza e preparazione unica in materia di risarcimento danni per omicidio stradale.

Ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sulla prova della sofferenza il risarcimento del danno da morte riuscendo a fare mutare l’orientamento della giurisprudenza di legittimità.

Infatti, da ultimo la sentenza numero n. 2776 del 30/01/2024 della Cassazione ha stabilito lecito ricorrere alla presunzioni legali per il danno da perdita del rapporto parentale

Ciò per dimostrare il grado di sofferenza per la perdita del vincolo affettivo con la vittima e avere diritto al risarcimento del danno morale per l’uccisione del proprio familiare.

Presta assistenza e supporto legale ai familiari delle vittime della strada in tutta Italia, per tutelarne i diritti ai fini dell’accertamento della colpa e risarcimento del danno tanatologico.